Le recensioni di Connessioni Letterarie
Angelica tra sogno e realtà è una storia vivace e spontanea. Con la sua narrazione l’autore, Cristoforo De Vivo, ci offre un assaggio di vita quotidiana, di gioventù, di amori repentini, ma anche di paure e insicurezze.
Il libro si apre con la protagonista, Angelica, ventenne scappata dal paese di provincia per un futuro migliore: la giovane sogna di riprendere gli studi e diventare infermiera, ma dovrà cercare lavoro e, dopo averlo trovato, si troverà davanti una realtà fin a quel momento sconosciuta, la vita notturna e “i clienti mezzi brilli, se non ubriachi”.
A movimentare la vita di Angelica, come se il lavoro al pub non lo facesse già, arrivano due ragazzi, Pietro e Luca, il primo biondo, ricco, dolce e a tratti strafottente, il secondo, invece, scapigliato, misterioso, sfacciato e dal sorriso magnetico. I due ragazzi sono fonte di batticuore e ansie per la protagonista che imparerà, proprio da queste due relazioni, ad aver di nuovo fiducia nel prossimo, a credere in se stessa e ai propri sentimenti.
Angelica è una ragazza semplice, inconsapevolmente coraggiosa, ha lasciato il suo paesello natio, la sua famiglia dai sani e vecchi principi, come quello di passare la notte di Natale tutti assieme, con l’obiettivo di realizzare il suo sogno. È una giovane indipendente, spaventata dall’amore e dalle sue conseguenze, diffidente e fumantina, così riservata da abbassare lo sguardo ogni qualvolta le si potrebbero leggere i pensieri stampati in viso.
L’autore, attraverso Angelica, descrive la paura di un bacio indesiderato, l’angoscia di una visita inaspettata, l’incoscienza di un sì, il sorriso che si ha la prima volta che si monta a cavallo. Le affida il compito di affrontare una violenza ingiustificata da parte di Pietro e la conseguente sfiducia negli uomini, la mette davanti a veri grattacapi come la vita segreta di Luca, lasciando poi che sia “il suo cuore a guidarla, sempre e comunque, sulla strada giusta”.
Il primo amore, quello che si crede tale ma non lo è, l’attesa del contatto, l’imbarazzo, il fremito per una carezza sui fianchi, la narrazione abbraccia tutti questi elementi che sembrano cuciti addosso alla protagonista: con Angelica si ripercorrono i tumulti del cuore alla sola vista di un ragazzo, lo smarrimento dopo una litigata, il timore di non essere abbastanza, i rifiuti forzati come autodifesa, le ore davanti allo specchio, l’accettazione di segreti troppo grandi e pericolosi per essere svelati.
Per Angelica scontrarsi con la dura realtà non è una passeggiata, vivere da sola, dover fare la spesa, lavorare di notte, aver a che fare con gente come Silvano, collega dalla “giornata di traverso” facile, ma resiste perché rincorre il sogno di tornare all’università, essere infermiera, un desiderio che difende tenacemente da ogni perplessità altrui. Non importa del tempo che dovrà passare e degli ostacoli che dovrà superare, riuscirà a raggiungere il suo obiettivo, e chissà se a quello non se ne aggiungeranno altri. Ad Angelica va attribuito un coraggio dall’intensità altalenante ma comunque sempre presente, nonostante la ragione le mostri di continuo le conseguenze nefaste delle sue azioni avventate, “Angie” non si ferma, prosegue, come se quei moniti razionali non fossero mai esistiti.
L’insieme delle emozioni si incastra con una narrazione scorrevole e nonostante la presenza di alcuni refusi, l’autore si serve di un linguaggio semplice e diretto, per avvicinare i personaggi alla realtà del lettore e non distogliere l’attenzione. Venti capitoli piacevoli, fatti di storie e sentimenti quotidiani, in cui camminiamo insieme ai personaggi, prima fra tutti Angelica, e, pagina dopo pagina, affrontiamo le loro disavventure e ci stupiamo alle loro sorprese.
Marica Croce
