Recensioni

Una giovinezza inventata

Scritto da Carlotta Papandrea

«Quando le potrò afferrare le mie cose divine? Soffro stupidamente di non poter soffrire divinamente – basta – tutto è stupido e strano – è forse una bestia che domanda una carezza […]»

Una giovinezza inventata è un romanzo autobiografico pubblicato da Lalla Romano nel 1979.

Come suggerisce il titolo, a essere narrata è proprio la giovinezza dell’autrice che racconta la propria esperienza di vita, di poesia e malinconia nella Torino degli anni Venti. L’aspetto sicuramente più intrigante di questo libro è rappresentato dal fatto di essere una scoperta tanto per il lettore quanto per l’autrice che ci guida tra le vie di una strana città incantata, fatta di vie e piazze inizialmente angoscianti nel loro sembrare tutte uguali e poi depositarie di segreti e riflessioni man mano che la protagonista prende confidenza con gli spazi e la vita cittadina – e se stessa all’interno di questa cornice.

La scoperta avviene su vari livelli: sicuramente, complici gli studi in Collegio, in primis emerge quella intellettuale. Lalla Romano è un’appassionata studiosa (si cimenta infatti con le scienze umanistiche e le lingue antiche pur subendo anche il fascino del mondo scientifico), un’artista (seguiamo i suoi progressi nell’ambito del disegno e della pittura) e , in cuor suo, anche una sottile filosofa colpita dal male di vivere che affligge tanti giovani della sua generazione (e non solo), causato dal tentativo di capire con la mente le ragioni del cuore e col cuore di districare i nodi della mente. Ha inoltre modo di venire in contatto con grandi del suo tempo, tra cui Felice Casorati, Lionello Venturi e Giuseppe Peano (suo eccentrico zio).

In merito al male esistenziale, subentra anche la scoperta emotiva di se stessa: il romanzo è permeato da una malinconia inquieta e pensierosa che osserva il cambiamento del tempo, dell’anima, del corpo e a tratti pare esserne in balia. Gli spazi entro cui ci si muove sembrano ovattati, come sotto un incantesimo soffuso, e in questi lunghi periodi di riflessione silenziosa si assiste all’evoluzione dell’autrice da adolescente a donna.

Infine diventa evidente anche la scoperta fisica: Lalla Romano è una giovane che attira l’attenzione anche di uomini più adulti di lei, non sempre mossi da nobili intenzioni, e si dimostra essere protagonista e spettatrice al tempo stesso degli eventi. Nutre anche dei sentimenti più profondi, sente vivere la propria carne, ma si dimostra una donna attenta e piuttosto severa nel giudizio riservato all’altro sesso (giacché, forse, la realtà non può mai superare l’immaginazione).

In alcuni momenti è come se subentrasse una certa indolenza che, tuttavia, non toglie fascino a una storia di vita estremamente complessa e sottile.

Durante la lettura vengono proposte poesie, lettere (anche molto affettuose, come quelle inviate all’amica Andrée), considerazioni simili a note a margine che infondono sicuramente un senso d’intimità e d’importanza riservata ai dettagli, ai frammenti che nella loro piccolezza possono creare l’involucro di un mondo inventato.

In questo modo non s’intende suggerire che sia tutta un’invenzione letteraria, ma anzi un ricordo che si fissa divenendo parte di storia vissuta solo nel momento in cui viene “impresso” (passando quindi dalla dimensione del ricordo quasi trasognato e del fraintendimento che richiede il tempo di essere compreso alla concretezza della parola scritta che sancisce e monumentalizza. Anche se, come dice la stessa autrice, quella ragazza è sempre lì, viva, ed è al tempo stesso la donna ormai anziana che ne ha tratto un libro).

Consiglio questo romanzo perché, oltre a proporre una lettura assai piacevole e a tratti anche seducente nella sua segreta delicatezza, porta a esplorare certi meandri della mente che invece di essere evitati in quanto sconosciuti, sono trattati con naturale accettazione poiché fanno parte di un’unica realtà spirituale. È una sorta di esercizio per la mente e lo spirito a svelare una giovinezza inventata ricca di stanze da scoprire.

Carlotta Papandrea

Titolo: Una giovinezza inventata
Autore: Lella Romano
Anno: 1979
Editore: Einaudi
ISBN: 9788806139025


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