Editoria

Blloom: libri a pagine

Scritto da Tonia

Una nuova forma di lettura digitale proposta da una start up berlinese: Blloom.

Un servizio che non vende ebook ma pagine. Un’app semplice e intuitiva dal design piacevole, che vuole stimolare i lettori a guadagnare sempre più pagine attraverso un sistema di gioco e condivisione. Il meccanismo è molto semplice: basta invitare i propri amici a installare l’applicazione, condividere gli ebook in lettura, scrivere recensioni per ottenere delle pagine gratis.

L’applicazione gratuita, disponibile solo per dispositivi iOS, è destinata a un pubblico di ragazzi compresi tra i 18 e i 28 anni che si stanno avvicinando alla lettura digitale ma non l’hanno ancora sposata appieno. L’obiettivo è competere con quei sistemi stile Kindle che offrono un pacchetto di lettura illimitata. A differenza del colosso americano i tedeschi di Bloom non intendono far pagare alcun canone ai loro utenti. Due sono i motivi: il primo riguarda il target che essendo ancora indeciso sulla lettura digitale non sarebbe disposto a pagare un canone, il secondo, invece, deriva dallo scopo dell’applicazione, ottenere il maggior numero di pagine gratis attraverso la pubblicità degli utenti. Per la prima volta la strategia di regalare qualcosa in cambio di iscrizioni suggerite attraverso il proprio account viene applicata alla lettura.

I testi sono organizzati in una libreria scorrevole e permettono la visualizzazione della descrizione attraverso il semplice tocco. L’applicazione propone titoli di diverse case editrici: llen & Unwin, Diversion Books, Faber Factory, Guardian Books, Houghton Mifflin Harcourt, Lonely Planet, Open Road Media, Profile, RosettaBooks and Workman Publishing.

Il servizio prevede anche l’acquisto di ricariche di fasce diverse a seconda del numero di pagine.

Un nuovo modo di concepire la lettura associandola al sistema della condivisione e del gioco per guadagnare pagine da leggere, un approccio alla letteratura fuori dal comune, un sistema per avvicinare i diffidenti alla lettura digitale, un modo forse per invogliare a leggere.

Tonia Zito

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