Le cabine telefoniche trasformate in biblioteche sono arrivate anche in Italia.
Lo scorso 11 ottobre presso il parco di Torresina è stata inaugurata la prima cabina biblioteca del Lazio. Uno spazio piccolo, ormai inutilizzato a causa della diffusione di cellulari e smartphone, è stato trasformato in una biblioteca destinata al bookcrossing dove i cittadini hanno la possibilità di depositare e prendere libri in ogni momento della giornata. Si tratta di un progetto basato sul principio del riciclo e della condivisione. Per la realizzazione degli scaffali infatti è stato utilizzato del legno di un asilo dismesso qualche anno fa. Promotori dell’iniziativa sono il comitato di quartiere con il sostegno di Telecom Italie e associazioni come H2 e Scaffali e Alberoandronico.
La biblio-cabina era già arrivata in Italia lo scorso giugno nel Comune di Arona in provincia di Novara, dove Camilla Sanneris e Juan Carlos Usellini hanno convertito una cabina telefonica in una biblioteca destinata al bookcrossing urbano in Piazza Duca D’Aosta.
L’idea si è diffusa già da tempo in molti paesi del Nord Europa e in America. Ce ne sono alcuni esempi in Gran Bretagna, dove si segnala la cabina di Westbusry che dal 2009 raccoglie libri frutto dello scambio tra cittadini e turisti, in Svezia, in Germania e a New York dove la ri-funzionalizzazione delle cabine telefoniche è stata sviluppata attraverso il lavoro dell’architetto John Locke.
I volumi di questi mini biblioteche solitamente sono timbrati per evitare furti. Il successo dell’iniziativa è totalmente legato al senso civico della comunità dove sorgono questi spazi. Si tratta di un’iniziativa interessante con una duplice valenza: il recupero di spazi urbani altrimenti abbandonati e la valorizzazione della cultura attraverso la circolazione dei libri.
Tonia Zito