Recensioni

Diario di spezie di Massimo Donati

Scritto da Maria

Le recensioni di Connessioni Letterarie

Tre uomini, tre dimensioni diverse dello stesso viaggio, un viaggio fatto per dare compimento, forse, a un medesimo destino di male, di morte che li accomuna segnando le loro vite.

Luca è uno stimato cuoco che vorrebbe dare una svolta alla sua carriera, dopo essersi accontentato di gestire un ristorante con la moglie Anna. Alla ricerca di una nuova possibilità, forse l’ultima che la vita possa offrirgli, perché una terribile verità angoscia i suoi giorni, vede in Andreas, un restauratore belga incontrato del tutto casualmente nel corso di un banchetto nuziale organizzato all’estero per un grande cliente, l’unico che possa offrirgli l’opportunità che cerca. Luca e Andreas sono molto diversi. Il restauratore è un uomo di successo, sicuro di sé, capace di prendere tutto quello che desidera e di dare a chi lo circonda la medesima possibilità. Luca non sa resistere al fascino del sogno  e accetta la proposta di accompagnare questo sconosciuto in un giro di incontri professionali in Germania, nel corso dei quali anche  il cuoco potrà conoscere nuovi potenziali clienti e pensare di imbastire una serie di relazioni che lo porteranno ad accrescere la sua fama a livello europeo e a lasciare finalmente il ristorante che ha rappresentato la stabilità, un porto sicuro per i suoi affetti, ma allo stesso tempo una gabbia per le sue ambizioni.

Il viaggio col restauratore, però, rivelerà presto a Luca la consapevolezza di essere finito nella “tela del ragno”, una tela fatta di oscurità, di ricordi del passato, di crimini indicibili. Andreas non è quello che appare, anzi, da un passato angoscioso che Luca in parte ha rimosso, Andreas fa affiorare ricordi che li legano misteriosamente. Nulla allora era stato dettato dal fato. Il male aveva bussato programmaticamente nella vita di Luca, per chiedere vendetta.

Sto cercando con tutte le mie forze di tirare fuori un senso da questa follia, ma non ci riesco. Sono completamente inerme, ora tutto può succedere. Eppure ci deve essere un modo per rimettere le cose a posto. Andreas è un problema. Non sopporto più la sua presenza, mi dà la nausea, lui e quei suoi modi del cazzo, ma non posso lasciarlo andare da solo, per adesso. Ora che tutto è diventato indecifrabile, si è fatta chiara la domanda che rimugino fin dall’inizio. Qual è il vero motivo di questo viaggio?

Rispetto alle vite e al percorso speculari dei primi due personaggi, si muove l’ispettore Garrant. Impegnato nella risoluzione di un complicato caso internazionale, cerca non solo i criminali che vi sono dietro, ma anche dei fantasmi personali, perché il crimine che è dietro questa storia ha colpito anche lui. La sua diviene allora una caccia al male, ma soprattutto il desiderio di trovare pace in se stesso e con se stesso, perché in fondo si è colpevoli di ciò che non si è riusciti a fermare. Una corsa contro il tempo che rischia di vanificare tutti i suoi sforzi.

Unica traccia di questo viaggio a tre è il diario tenuto da Luca, un diario dove prima  il cuoco appunta ricette, poi anche le sensazioni del viaggio, i timori, le angosce più segrete. Non semplicemente il diario di spezie che dà il titolo all’opera, ma anche una finestra offerta al lettore sul personaggio chiave del romanzo: il “buono” che si fa contaminare e che a sua volta perpetra il male, perché quest’ultimo non va solo evitato, va riconosciuto quando si insinua nella nostra vita per sconvolgerla.

La prosa di Massimo Donati, al suo esordio, è ammaliante, uno scalpello dal quale fuoriescono i ritratti psicologici di tre uomini diversamente deturpati dalla vita. Una nota fuori dal coro, se così possiamo dire, rispetto alla coerenza e alla forza narrativa sono forse alcuni snodi narrativi che sanno di dejà-vu, sebbene alcuni potrebbero definirli “topici” del genere letterario: la scoperta di un legame di parentela tra Andreas e Luca, il tipo di delitto che si sta disegnando, lo stesso espediente del diario di spezie che può dare l’impressione di riprendere rispetto al cibo quel magma di significati aggiuntivi che ne Il linguaggio segreto dei fiori era stato attribuito ai fiori.

L’Autore definisce questo testo – con cui nel 2006 ha vinto il premio Solinas Giallonero con il soggetto cinematografico dal quale ha poi tratto questo romanzo – una “discesa nel male”. E Diario di spezie lo è, assolutamente. Un male da cui non si può trovare scampo, un male che non fa eroi, ma solo vittime, un male senza salvezza per nessuno dei tre antagonisti.

Maria Mancusi

Titolo: Diario di spezie
Autore: Massimo Donati
Anno: 2013
Editore: Mondadori
ISBN: 9788804624622

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