Un caffè, un pezzo di pane, un libro in sospeso per chi ne ha bisogno. Direttamente dal passato nell’era della precarietà si rilancia la pratica del caffè, del pezzo di pane sospeso, lasciato alla cassa per alleviare chi ha scarse possibilità economiche. Accanto al caffè e al pane di recente si lasciano anche i libri.
Si tratta di un’idea molto semplice. Basta andare in libreria e acquistare un doppione del volume scelto, lasciandolo a disposizione di ragazzi tra i 10 e i 18 anni o di chi è in difficoltà. Il librario consegnerà il testo a chi nella settimana successiva all’acquisto si recherà in libreria e darà la possibilità ai donatori di conoscere l’identità del destinatario.
L’obiettivo è incentivare alla lettura i più giovani, invitandoli a scoprire la letteratura classica e contemporanea. L’iniziativa accolta con entusiasmo dai lettori incalliti, che a volte lasciano una dedica al destinatario, altre scelgono di rimanere nell’anonimato, sta facendo il giro della penisola.
La pratica è partita dalla Libreria Ex Libris Cafè di Polla (Salerno) e è arrivata a Milano, nella libreria Il mio libro dove la proprietaria della libreria, Cristina Canio ha rilanciato l’iniziativa sui social network creando l’hashtag #librosospeso. In pochi giorni oltre cinquanta libri sono stati distribuiti con questa iniziativa.
Un’iniziativa che parte dal basso per promuovere relazioni umane e cultura.
Tonia Zito