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Quella – VeraLibertà

Scritto da Maria

Dicono che gli specchi riflettano quello che vedono ma io non ci credo, Ale. Gli specchi sono le porte per un’altra dimensione, un mondo che non è il nostro, Ale. Un mondo ostile. Non ti riflettono, loro ti osservano. E ti studiano, ti analizzano. Come una cavia. Imparano come ti vesti, come ti muovi, come sorridi. E quando sono pronti, Ale, allora ti riplasmano; ti riplasmano in mille modi diversi, sezionando e modificando le tue scelte.

Non vedi te stesso, specchiandoti in loro, vedi un altro te. Il te che saresti potuto essere se quel giorno fossi andato a piedi invece di prendere l’autobus, se non avessi bevuto così tanto quella sera, se alle elementari avessi cambiato classe come voleva tua madre. Il te che saresti stato se avessi finito di leggere quel libro che invece hai dimenticato sulla panchina di una stazione lontana durante un viaggio in Europa; il te che, quell’estate, ha scelto la montagna invece del mare. Tutti i te che saresti stato se non fossi Tu.

Me ne sono accorta un martedì di sole, quando la mia immagine riflessa ha sbattuto gli occhi per un attimo e io l’ho vista. E ho visto il suo terrore nell’essere scoperta, il lieve tic nervoso della mandibola che scattava in modo impercettibile, le sue guance farsi un poco più pallide e tese…e allora ho capito, Ale!!! E non ho fatto che pensarci da allora, Ale, non ho fatto che pensarci…

Le ho provate tutte per comunicare con lei…centinaia e centinaia di messaggi scritti sullo specchio con quel rossetto rosso che avevo comprato al mare e a te non piaceva, Ale, te lo ricordi quel rossetto? E io scrivevo, scrivevo, come una pazza, notti intere a tracciare inutili ghirigori rossi, Ale! Ma lei niente… indifferente e fredda come lo specchio che ci divideva… e provavo a farla ridere, a farla piangere, ore ed ore davanti allo specchio a replicare una sequela sconnessa di movimenti senza senso… finché ce l’ho fatta Ale, ce l’ho fatta… alla fine, esasperata, ho chiuso i pugni, serrato le palpebre e ho camminato verso di lei senza pensare; i passi incerti scanditi dal battito incalzante del mio cuore impazzito… e ce l’ho fatta, Ale, ce l’ho fatta!

Ho traversato lo specchio, come un Alice moderna e incredula, Ale, ma non c’è nulla da questa parte. Nessun Cappellaio Matto, nessun Coniglio Bianco. Niente Trichechi, Carpentieri, Regine o Fenicotteri, Ale.

Non c’è niente. Niente di niente.

Solo una stanza bianca con dentro nulla, solo una stanza bianca con dentro me. Pareti liquide e candide, come un’asettica prigione di latte, un immenso Korova Milk Bar da cui è impossibile uscire, Ale!

E non faccio nulla tutto il tempo, Ale, non faccio nulla.

Non c’è niente da fare qui…a volte urlo, a volte canto, ma passo quasi tutto il tempo seduta in silenzio a non pensare, Ale, fin quando, dall’altra parte, non arriva Quella, e allora mi tocca sorridere quando sorride, toccarmi i capelli, se se li tocca, guardarla indossare i miei vestiti impotente, guardarla vivere al posto mio…

Ma oggi mi sono ricordata del rossetto rosso, dimenticato nella tasca sinistra di questi jeans distrutti, e allora ti scrivo, Ale, ti scrivo su queste pareti bianche, sperando che la mia voce ti arrivi in qualche modo, ti scrivo per dirti che Quella non è me, è solo un’ombra distorta, Ale, una Me-Non Me, una Me finta…per cui non la baciare, Ale, non la sfiorare, non la portare in giro sulla moto, non dividere il gelato con lei, non dividerci un libro…io torno, Ale, prima o poi, un modo lo trovo…però tu aspettami, Ale, aspettami! Aspettami…e non specchiarti.

VeraLibertà

veralibertàNasce a Milano ma, ben presto, scappa in cerca del mare. Scrive, da sempre, su tutto quello che le capita a tiro: fogli, scontrini, muri, a volte anche sulle proprie mani. Quando non scrive, scatta fotografie, legge o dorme. Ha una vera e propria cotta per gli haiku giapponesi e per la poesia contemporanea. Da grande vuole fare il pirata. Collabora con alcuni blog letterari e ne gestisce uno tutto suo.

Ha pubblicato due libri di poesie Le stelle sono andate tutte al cinema e Biologica al 97%.

Immagine Attraverso lo specchio di Signorina–fantasia

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