Cultura e società

Bookcrossing: l’arte di far circolare i libri

Scritto da Tonia

I libri custodiscono l’intimità di chi li scrive ma nascondono anche l’animo di chi li legge.

Il principio del Bookcrossing è condividere, far circolare le emozioni, le sensazioni, la visione di del mondo che quel libro ha lasciato, ha impresso nel lettore che lo ha amato per far sognare e crescere umanamente un altro individuo.

Il libro viene volutamente “abbandonato” dal suo possessore in un luogo pubblico in attesa che un nuovo attento lettore lo adotti.

Nato nel 2001 negli Stati Uniti per iniziativa di Ron Hornbaker e sua moglie Kaori, l’idea prese spunto da alcuni siti che tracciavano il percorso compiuto da banconote e fotocamere usa e getta. Così è nato il sito Bookcrossing che permette ai lettori di far intraprendere un viaggio al proprio libro. Basta registrarsi sul sito, ottenere il codice associato al libro che si vuole mettere in circolazione, indicare il luogo in cui verrà liberato e depositarlo nel luogo di scambio.

Chi scoprirà il libro potrà tracciare il suo percorso seguendo la stessa procedura.

Dal 2001 il bookcrossing si è subito diffuso a livello mondiale attraverso iniziative di associazioni culturali, enti pubblici, organizzazioni di voltontari con lo scopo di avvicinare il pubblico al mondo della lettura.

È da segnalare la Little free library di origine statunitense, fondata nel 2009 da Tood Bol per commemorare la morte della madre, un’insegnante divoratrice di libri, con una casetta simile a un’aula scolastica in cui lasciare e prendere libri. L’iniziativa colpì gli abitanti della zona e Todd Bol decise di fondare il movimento no profit col nome Little free library per lo scambio gratuito di libri. In breve tempo riscosse molto successo diffondendosi negli Stati nord americani dove furono distribuiti i diversi modelli di case eco-compatibili alle famiglie che desideravano contribuire alla libera circolazione dei libri. Little free library è arrivata anche in Italia con sei punti di distribuzione tra Corbetta, Trento e Roma.

Interessanti sono anche quei movimenti che agiscono sul connubio cultura-sostenibilità.

A tal proposito citiamo l’iniziativa del comune di Acquaviva che ha riutilizzato frigoriferi dismessi come mini biblioteche da spargere per la città, la Story Tower della Lettonia, la torre argentata realizzata in legno e tetrapack riciclato costruita a Censis dagli studenti della Riga Technical University International Summer School per offrire ai viaggiatori la possibilità di prendere in prestito libri e scambiarli con altri, l’iniziativa lanciata lo scorso giugno dal Comune di Merate Guarda c’è un libro nell’albero per creare in diversi punti della città delle casette colme di libri da dare a grandi e piccini.

Iniziative che credono nel potere della cultura, della parola, come strumento da un lato per evadere dalla realtà dall’altro per ottenere visioni del mondo diverse dalla propria. Un monito all’apertura, alla circolarità del sapere perché le idee, i libri non vanno custoditi, dimenticati, ma letti, liberati, condivisi.

Tonia Zito

Immagine di Safrolistics

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