Recensioni

I perché di un successo letterario: Colpa delle stelle

Scritto da Tonia

Colpa delle stelleLe recensioni di Connessioni Letterarie

Colpa delle stelle, di John Green, è salito alle cronache delle librerie in Italia nel 2014, sulla scia del successo del film tratto dal libro e prodotto dalla Twentieth Century Fox, a due anni di distanza, in realtà, dalla prima pubblicazione, avvenuta appena dopo quella dell’originale negli Stati Uniti. Il romanzo, evidentemente, non aveva avuto l’exploit che ha conosciuto dopo l’uscita nelle sale della sua versione cinematografica, quando maree di ragazzini – e non solo – si sono riversate nelle librerie per acquistare il libro. Già questo è indicativo di quale sia stato il fattore di successo dell’opera, ma, beninteso, senza nulla togliere ai suoi valori letterari ed estetici.

La storia effettivamente prende molto. Scritta in prima persona da Hazel, la protagonista femminile, racconta della storia d’amore fra due particolari quanto sfortunati adolescenti: Hazel ha una rara forma di cancro alla tiroide, Augustus, detto Gus, è passato attraverso un’esperienza di osteosarcoma, che lo ha risparmiato ma gli ha portato via una gamba.
Hazel è una ragazza timida, con poche amicizie, e frequenta un gruppo di supporto per bambini e ragazzi colpiti da tumore. È qui che conosce Augustus, un ragazzo molto attraente e dal fare un po’ sbruffone – non a caso la narrazione di Hazel insiste molto sui tratti fisici del ragazzo, sulla sua corporatura massiccia, sui suoi muscoli “importanti”. I due si frequentano e si infatuano l’uno dell’altra, ma non mancano gli ostacoli posti dalla malattia: Hazel finisce in coma quando i suoi polmoni accumulano troppo liquido, ma fortunatamente si riprende. Ha così modo di fare un viaggio ad Amsterdam – nonostante tutti i macchinari che le consentono la respirazione –, dove vive il suo scrittore preferito, Peter Van Houten, autore di Un’imperiale afflizione, opera che lei reputa una vera rivelazione sulla vita. In questa città, ritratta in tutta la sua luminosità primaverile e il suo fermento, i due si innamorano e ne diventano consapevoli, ma anche le esperienze più indimenticabili sono macchiate da delusioni e, in definitiva, dal dolore: lo scrittore si rivela essere un alcolizzato depresso e infrange le speranze dei due ragazzi di conoscere il seguito del libro; inoltre qui avviene la vera svolta del romanzo. Augustus rivela ad Hazel di avere una grave ricaduta del suo tumore. Da allora per Gus è una lenta discesa nella sofferenza: il suo corpo si consuma sempre più, le medicine e le terapie funzionano solo come palliativi, ma Hazel non gli nega mai il suo sostegno e la sua presenza.

Ciò che colpisce, però, è anche lo stile con cui il romanzo è scritto. La lingua è per alcuni tratti molto giovanile e strizza l’occhio al pubblico adolescente, sia per quanto riguarda i referenti – cellulari, pagine internet e presumibilmente Facebook, tutte le cose che per i ragazzi di oggi costituiscono oggetti e attività quotidiani – sia per alcune espressioni, che tendono a far diventare speciale, in un certo senso “mitica”, la storia raccontata: frasi legate da trattini (ad esempio, «una regola rigidissima: niente-telefoni-a-tavola») o espressioni con le prime lettere delle parole stampate in maiuscolo («Vestito Giallo Speciale», «Notte dei Trofei Distrutti»), con il fine di sottolineare particolarmente alcuni aspetti, conferendovi una certa enfasi. Anche le parole scritte in corsivo o quelle in carattere maiuscolo, per simulare una pronuncia urlata, si pongono nella stessa direzione. Dall’altro lato, Colpa delle stelle non è un libro facile da leggere, in primo luogo per i termini tecnici medici legati alla cura dei tumori. Ma anche i protagonisti hanno un modo molto particolare di esprimersi e fanno scelte terminologiche ricercate: la narrazione di Hazel ha alcuni tratti metaforici, poetici e filosofici; Augustus spesso parla come un libro stampato o un saggio. Attraverso queste scelte stilistiche, che innalzano notevolmente il tono della lettura e la rendono godibile anche a persone preparate e più mature, si manifesta la differenza fra i due protagonisti e il resto dei loro coetanei: la loro condizione fisica particolare li ha allontanati dai loro amici e li ha resi “speciali” anche nella maniera in cui si esprimono, e non bisogna dimenticare che Hazel, seppure sedicenne, frequenta già il college.
La bravura di John Green nel variare i livelli stilistici emerge poi nelle e-mail e negli scritti dell’autore di Un’imperiale afflizione, Peter Van Houten, in cui si manifesta molto del portato filosofico e del disincanto di fronte al dolore della vita. Nel libro infatti ci sono molte riflessioni sul significato dell’esistenza, sul bilancio della sofferenza nella vita umana. Così i due protagonisti, e anche altri personaggi accanto a loro, sono due saggi, due filosofi in miniatura, uno status raggiunto proprio per le prove che la malattia ha messo loro di fronte.

Insomma, Colpa delle stelle non è un romanzo scontato: non è la solita storia d’amore tra ragazzi, in primo luogo per le particolari condizioni di salute dei due amanti. E poi il linguaggio utilizzato è tutt’altro che semplice, banale o addirittura sciatto, il che rivela l’abilità dell’Autore. Abilità che si fa evidente anche nella struttura del romanzo: nel finale ci sono vari segnali che sottolineano la conclusione della vicenda in uno schema circolare, poi colpisce il contrasto fra la robustezza e il vigore fisico che caratterizzano Gus all’inizio – e che tanto attraggono Hazel – e la fragilità, la scarnificazione quasi che lo colpiscono al termine della storia. Inoltre è un romanzo iper-letterario: ci sono molte citazioni di altre opere, come le poesie di Shakespeare, Eliot o Robert Frost; ci sono anche riflessioni sul fine della letteratura e della lettura, sulla figura dell’autore e sulla natura dell’universo costruito dalla storia raccontata in un libro, tutte orchestrate attorno alla figura di Van Houten.
È un romanzo che oltre a parlare di un amore contrastato e difficile, fa riflettere molto, e alla fine strappa qualche lacrima. Ma, in definitiva, sicuramente non avrebbe avuto tutto il successo che ha avuto con il lancio del film, pur non demeritando affatto.

Lorenzo Paradiso

Titolo: Colpa delle stelle
Autore: John Green
Traduttrice: Giorgia Grilli
Anno: 2014
Pagine: 351
Editore: Rizzoli

Contenuto non disponibile
Consenti i cookie cliccando su "Accetta" nel banner"

Contenuto non disponibile
Consenti i cookie cliccando su "Accetta" nel banner"

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Utilizziamo i cookie di terze parti per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. Leggi l'informativa estesa

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi