Un davanzale fuori dal comune, colorato non dai soliti fiori variopinti ma da libri da prendere in prestito emerge lungo Via Savi, tra le tipiche persiane sottili e le facciate dai colori tenui che caratterizzano Viareggio.
Un’idea insolita e vincente: usare il davanzale di una finestra come base per il bookcrossing. Parole a passeggio, un progetto di un’insegnante della Darsena, Federica Tamburini, che ha deciso di usare la sua finestra come uno spazio di condivisione culturale per scambiare romanzi e saggi con turisti e passanti.
Il bookcrossing è arrivato in Italia in varie forme: è entrato nei bar, è arrivato sui mezzi di trasporto pubblici, è finito sulle spiagge e oggi per la prima volta varca la soglia di un’abitazione privata.
L’insegnante in un’intervista rilasciata su Il Tirreno racconta che inizialmente aveva lasciato sul davanzale una trentina di libri a lei molto cari ma facilmente recuperabili. L’esperimento è riuscito da subito: i testi sono stati restituiti per essere poi nuovamente ripresi in prestito. Adesso la maggior parte dei libri sono quelli portati dai passanti che spesso mentre lei è fuori lasciano insieme al libro anche un bigliettino di ringraziamento.
Federica nel quartiere è “quella dei libri”. Le capita di essere fermata dagli abitanti del quartiere per sapere se ha o meno il tale libro.
Un’iniziativa originale da apprezzare che ricorda che basta poco per risvegliare la voglia di leggere e riscoprire l’importanza delle relazioni di vicinato.
Ho sempre creduto nello scambio di libri, di cultura, di conoscenza, soprattutto a scuola. Viviamo, poi, in una città non particolarmente grande: dovremmo riscoprire il buon vicinato e ripartire dalle relazioni personali. C’è chi si congratula per l’idea di consegnare a uno sconosciuto un libro che rischia di non ritornare: per me sono più coraggiosi loro che partono da casa e scelgono un romanzo o una raccolta di poesie da un davanzale.
Tonia Zito