Cultura e società

Le mille declinazioni del viaggio

Scritto da Tonia

Una riflessione sul viaggio e i suoi molteplici significati

Il viaggio, nel suo significato più autentico, è l’esplorazione di uno spazio sconosciuto che può essere fisico, onirico, immaginario, e risponde al desiderio innato di conoscere, scoprire nuovi mondi diversi dal proprio.

Si viaggia con la mente, con il corpo, con l’anima. La vita mette costantemente in viaggio.

Si viaggia ogni volta che si va a visitare una città, un posto che non si conosce. La dimensione morfologica, architettonica, culturale, gastronomica del luogo esplorato mette in contatto con orizzonti sconosciuti. Ogni volta che ci si avventura verso un luogo nuovo i paesaggi, il colore del cielo, l’aria che si respira, gli odori che inebriano le strade, gli scorci che incorniciano scenari incantati, le persone che si incontrano con le loro tradizioni e la loro cultura affascinano e catturano i sensi dei viaggiatori.

Si viaggia ogni volta che si assapora un piatto nuovo, quando si legge un libro, quando si vede un film, ogni volta che si ha la possibiltà di entrare in contatto con un mondo altro dal proprio.

La letteratura, attraverso i romanzi, le poesie permette di esplorare l’umanità degli autori. Attraverso la lettura si percorre l’itinerario scelto dagli scrittori: i personaggi da incontrare, quelli da amare e da odiare, i pericoli da evitare, gli ostacoli da superare. Un viaggio fatto di parole che conduce nell’universo immaginario dipinto dallo scrittore restituendo la sua emotività, la sua visione del mondo, il passaporto della sua realtà.

Qualcosa di simile avviene col cinema che conduce nel percorso tracciato dal regista. Questa volta sono le immagini, le colonne sonore, i ritmi dell’azione a segnare il passaggio nella fantasia dell’artista. Un mondo dinamico e fluido dove la storia non si sviluppa nella testa dello spettatore attraverso l’immaginazione ma si esplicita in maniera concreta nei fotogrammi impressi sulla pellicola. Un mondo immaginato e reale nello stesso tempo, un viaggio costruito attraverso la sapiente combinazione di sequenze di immagini.

La cucina sposta il viaggio nel mondo del sapore, nella dimensione del gusto. La combinazione dei cibi, delle spezie, degli aromi introduce in un nuovo universo dove la cultura gastronomica si presenta ai palati. La cucina appare lo specchio della cultura di un paese: elaborata, raffinata, minimalista, ricercata, spartana, rustica, essa con le sue peculiarità sembra stigmatizzare le fattezze di ciascun posto. Un viaggio attraverso i sensi per scoprire e gustare il sapore dei luoghi.

La vita offre infinite possibilità di viaggiare: ogni volta che si apre un nuovo percorso, una nuova sfida, una nuova esperienza lavorativa, ogni volta che si incrocia un nuovo compagno di strada con cui fare una parte di cammino. A lavoro, a scuola, all’università, le persone che si incontrano ogni giorno, quelle che accompagnano la quotidianità di ciascuno, sono le compagne di viaggio, quelle che insieme a noi attraversano le strade che conducono alle nostre mete, ai nostri sogni.

Noi barbari del terzo millennio possiamo viaggiare stando seduti sul nostro divano, leggendo un libro, guardando un film, mangiando un piatto “esotico”. Possiamo viaggiare nel nostro spazio celebrale senza muoverci di un solo millimetro o possiamo scegliere di muoverci fisicamente verso zone sconosciute.

Non ci sono confini che non si possano valicare, mete verso cui non si possa andare.

… il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione.

Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: “non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio, sempre. Il viaggiatore ritorna subito.

 Josè Saramago, Viaggio in Portogallo

 Tonia Zito

Immagine di   tobomboan

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