Cultura e società

Masterpiece

Scritto da Maria

Arriverà a novembre il nuovo talent show della Rai: Masterpiece. Il talent che non ti aspetti, perché a sfidarsi saranno scrittori e scrittrici a suon di incipit, punteggiatura, dialoghi, descrizioni e flashback. A dirigere la gara autori famosi e affermati, che si esprimeranno sulla produzione di scrittori in erba. Il vincitore si vedrà pubblicare il testo dalla nota casa editrice Bompiani e presenterà il libro durante la prossima fiera di Torino.

Questo l’ambizioso progetto, annunciato durante la presentazione dei palinsesti Rai, e poi ribadito, con un tweet, da Andrea Vianello. A collaborare alla sua realizzazione vi sarà la Fremantle Media, co-produttore di altri talent come X Factor. Per partecipare alle selezioni, è necessario compilare la scheda disponibile sulla pagina dedicata al concorso nel sito della Rai, inviare il proprio curriculum e il libro (in formato .pdf), insieme a due foto e a un video di presentazione dell’opera. Entro il 30 settembre verranno divulgati i nomi degli scrittori ammessi al programma

Non ci sono ancora molti altri dettagli: Masterpiece dovrebbe svolgersi in sei seconde serate e, a giudicare gli aspiranti, saranno alcuni degli scrittori italiani più famosi: per la giuria sono stati fatti i nomi di Aldo Busi, Dacia Maraini, Andrea De CarloGianrico Carofiglio, Antonio Scurati e Alessandro Baricco, ma da loro non arriva alcuna conferma.

Intanto sono quasi 5mila le richieste di partecipazione giunte alla redazione del programma. I candidati sono per due terzi uomini e per un terzo donne. La fascia d’età più rappresentativa è quella tra i 30 e i 40 anni, ma il più giovane ne ha solo 14, mentre il più anziano addirittura 91.

I dubbi maggiori, però, riguardano gli ascolti: la letteratura riuscirà a imporsi sul piccolo schermo? Qualche perplessità deve essersela posta anche la Rai, se ha stabilito di mandare in onda Masterpiece in seconda serata. Tanta rimane sicuramente la curiosità, ci scommettiamo, di tutti gli aspiranti scrittori, sia di quelli che si sono messi in gara sia di quelli che guarderanno da casa.

Spettacolarizzazione della cultura con il rischio, dietro l’angolo, di proporre una materia difficilmente televisiva come la scrittura? Di sicuro impazzeranno le solite critiche: “se nessuno ha mai pubblicato le opere in concorso, ci sarà un motivo, perché dunque imbastirci un talent show?” Staremo a vedere. In fondo manca poco.

Alla fine, però, Masterpiece, se dovesse aver successo, potrebbe anche fare la fortuna del suo vincitore. Non sarebbe nemmeno una novità… Eh sì! Quanto sarà passato da quando nell’antica Grecia commediografi e tragediografi portavano in scena e davanti a un pubblico eterogeneo le loro opere? Qualche manciata di secoli?

Maria Mancusi

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